Quando si sente parlare di carenza di vitamina D si pensa subito alle patologie ossee come l’osteoporosi negli anziani o il rachitismo nei bambini. Nella sua forma attivata la vitamina D agisce in realtà come un ormone che regola vari organi e sistemi, tanto che la sua carenza è stata associata anche a malattie che vanno dal diabete all’infarto, dall’Alzheimer all’asma o alla sclerosi multipla. La vitamina D in realtà è un fattore fondamentale nel mantenere un ottimo stato di salute generale.
La vitamina D è attualmente uno dei micronutrienti più studiati, sul quale si sta concentrando gran parte dell’attenzione di scienziati e medici. Uno dei motivi di tanto interesse è dovuto al fatto che, essendo presente in scarsa quantità negli alimenti (l’olio di fegato di merluzzo, e in quantità minore in alcuni pesci come l’aringa, il salmone, le sardine, lo sgombro, il burro, le uova e formaggi grassi) una larga fetta della popolazione ne è carente.
Gli alimenti non sono l’unica fonte utile di vitamina D, anche l’esposizione alla luce solare per 15-20 minuti al giorno sarebbero sufficienti per non incorrere nello stato di carenza. Spesso però la tendenza generalizzata a trascorrere più tempo in casa durante il lavoro e il tempo libero, le condizioni climatiche, l’utilizzo di creme solari protettive impediscono al nostro corpo di sintetizzarne adeguate quantità. La carenza di tale vitamina sembra essere perciò un destino inevitabile, ecco perché si ha sempre più spesso bisogno di un’integrazione.
Quale è il ruolo della vitamina D nel nostro corpo
La giusta quantità di vitamina D nel nostro organismo è essenziale per:
- una corretta mineralizzazione delle ossa e dei denti e per la crescita e il rimodellamento osseo.
- mantenere attivo il sistema adattivo e immunitario
- regolare la secrezione di insulina da parte del pancreas
- regolare la pressione arteriosa prevenendo eventi cardiovascolari.
- inibire lo sviluppo e/o la progressione di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide o la sclerosi multipla.
- ridurre il rischio di cancro in particolare al colon-retto (1), alla prostata e al seno nonchè altri tumori importanti.
L’ottimizzazione dei livelli di vitamina D può ridurre il rischio di morte per qualsiasi causa, (2) rendendola una componente fondamentale di una salute ottimale.
È necessario specificare che adeguate dosi di vitamina D vanno assunte solo in caso di effettivo bisogno e sotto controllo medico, poiché possono risultare tossiche
Vitamina D e cancro
La carenza di vitamina D è collegata ad una maggiore incidenza di cancro (in particolare al colon retto, prostata, seno e polmone).
Numerosi studi scintifici hanno dimostrato che la vitamina D è potenzialmente in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro: infatti frena la crescita delle cellule, ne favorisce la differenziazione e la morte programmata (apoptosi), e riduce la formazione di nuovi vasi (angiogenesi).
Non solo, la vitamina D protegge contro la proliferazione dei tumori, in primo luogo essa agisce positivamente migliorando la risposta ai trattamenti antitumorali e durante la fase di recupero post trattamento.
Diversi studi hanno dimostrato che è possibile ridurre il rischio di cancro di oltre la metà semplicemente ottimizzando i livelli di vitamina D con la sola esposizione al sole.
Quanta vitamina D ci vuole per stare bene?
Non esistono parametri esatti: la concentrazione minima di vitamina D nel sangue generalmente è di 20 nanomoli/litro, ma la maggior parte degli esperti consiglia di non scendere sotto i 30, altri ancora suggeriscono che la quantità sufficiente è sopra i 50. Tuttavia anche dosi troppo elevate di vitamina D possono essere tossiche (quando i livelli circolanti superano i 100 ng/ml).
In genere, per assicurarsi l’apporto necessario, è sufficiente trascorrere più tempo possibile all’aria aperta.
È opportuno precisare che le persone variano ampiamente nella loro capacità di produrre o rispondere alla assunzione di vitamina D. Idealmente è bene monitorare la vitamina D a intervalli regolari e assumerne la quantità necessaria per mantenere un livello clinicamente rilevante per tutto l’anno.
È chiaro dunque che la vitamina D è particolarmente benefica per la salute e ci può mettere al riparo da malanni e patologie anche gravi.
La migliore fonte di vitamina D è GRATIS, il sole!!! Quindi quando ci è possibile cerchiamo di fare il pieno con una regolare esposizione al sole, ma senza esagerare.
Fonti & bibliografia:
(1) American Journal of Preventive Medicine March 2007: 32(3); 210-216
(2) New York Times 24 novembre 2014
(3) Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism February 10, 2015
(4) New York Times February 10, 2015